Creare una linea di scarpe non è un lavoro semplice, alla portata di tutti. Se poi parliamo di scarpe artigianali di alta qualità, il processo di produzione è articolato.
Dietro ogni scarpa, infatti, ci sono molte fasi di lavorazione, che vanno dalla creazione del modello al finissaggio, necessarie per ottenere un prodotto finale di alta qualità. Ogni fase di lavorazione richiede una certa esperienza da parte del produttore.
Per questo motivo, nel momento in cui un brand decide di affidare a terzi la creazione della propria linea di scarpe, è importante selezionare con cura il produttore, accertandosi che sia in grado di svolgere ciascuna fase di lavorazione e che ovviamente utilizzi materie prime di alta qualità.
Ma esattamente quali sono queste fasi di lavorazione? Vediamole insieme.
Disegno della scarpa
La creazione di una scarpa artigianale parte con una ricerca creativa, accompagnata da un’analisi dei trend del momento, per creare un disegno di scarpa originale e in linea con le tendenze del mercato.
Dopo aver studiato il mercato, i designer andranno a creare un disegno della scarpa che poi verrà elaborato dai modellisti, che procederanno a trasformare l’idea in realtà.
Nello specifico viene creato un cartamodello (oppure un modello digitale CAD) che servirà come base per la produzione della scarpa. Il prototipo aiuterà gli artigiani a verificare che non ci sia alcun tipo di errore tecnico, e nel caso in cui ci fosse, si precederà a modificare il cartamodello fino a ottenere un prototipo perfetto.
Il taglio della pelle
Una volta che il modello è stato creato, segue la fase del taglio della pelle, una delle fasi più importanti nella creazione di una calzatura artigianale. Questa fase richiede abilità, precisione e attenzione ai dettagli, perché la qualità e l’estetica della calzatura dipendono in gran parte dalla precisione del taglio dei materiali.
Al fine di garantire un’elevata durabilità al prodotto finale è necessario che la pelle utilizzata sia scelta con cura, valutando la sua qualità, il colore, la texture e lo spessore. Una volta selezionata la pelle, il taglio avviene attraverso l’utilizzo di una serie di strumenti specifici, come quello che nel gergo si chiama “sforò”, lo strumento con cui si taglia la pelle (che prima di iniziare dev’essere affilato ad arte).
Il taglio della pelle deve essere eseguito con molta attenzione, seguendo il modello della calzatura e tenendo conto di eventuali dettagli o decorazioni che devono essere preservati. È anche importante ottimizzare i tagli per cercare di ridurre gli sprechi, utilizzando per esempio il taglio a macchina che permette di sfruttare il 99% della pelle.
Vengono poi effettuati dei controlli per evitare che ci siano difetti o imperfezioni.
L’orlatura
L’orlatura delle scarpe artigianali rappresenta una fase cruciale, che deve essere eseguita con attenzione, utilizzando macchinari appositi e tecniche tradizionali. I bordi della tomaia, cioè la parte superiore della scarpa, vengono tagliati in modo preciso e poi piegati verso l’interno. Successivamente, si procede con la cucitura per fissare l’orlo in modo resistente e duraturo.
Questo processo richiede una grande abilità manuale e un’attenzione particolare ai dettagli, poiché l’orlatura deve essere perfetta per garantire una finitura di alta qualità e una calzatura resistente nel tempo.
Il montaggio della tomaia
Successivamente, si procede con l’assemblaggio effettivo della scarpa.
In questa fase, la tomaia viene “precambrata”: la tomaia in pelle viene quindi scaldata in un forno a vapore, poi passata in una pressa che ne sagoma la punta per agevolarne il montaggio su forma. Mentre sulla formella di plastica, sulla quale verrà poi montata la tomaia, viene steso un sottopiede in cuoio.
Per montare ad arte una scarpa è necessario mettere in tensione la pelle nel modo corretto: ci vogliono anni di esperienza per “sentire” se il materiale è tirato al meglio. Se la pelle è troppo tesa la scarpa rischia di rompersi in fase di montaggio, se invece risulta allentata l’assemblaggio dei pezzi non avviene in modo corretto.
Successivamente, la scarpa viene martellata e appiattita con specifiche attrezzature. I bordi inferiori della tomaia vengono poi incollati al sottopiede.
La “grattatura” della suola
In questa fase viene asportata la pelle in eccesso per preparare la scarpa al processo di attaccatura della suola. È molto importante seguire le sagome della suola per asportare solo la pelle che ostruisce l’attaccatura perfetta.
Se l’artigiano gratta la scarpa al di fuori della sagoma finisce per danneggiare la tomaia. In tal caso la scarpa non passa il controllo qualità e deve essere ritagliata.
L’attaccatura della suola
Ci sono tante tecniche che si utilizzano per questo complesso processo. La manovia è infatti divisa in due linee produttive, in base alla difficoltà della costruzione della suola.
Sulla linea “semplice” vengono processate le scarpe con le suole incollate, oppure cucite con la tecnica Blake con canalino.
Invece sulla linea “classica” vengono lavorate le scarpe con le suole Blake con increne, Blake rapid e Goodyear.
Il finissaggio
La fase finale nella creazione di una scarpa artigianale consiste nel finissaggio che prevede la rifinitura delle scarpe, che vengono controllate una per una per garantirne la qualità e l’estetica.
Durante il finissaggio, le scarpe vengono pulite, lucidate e verniciate per migliorare la loro bellezza e proteggerle dall’usura. In base al tipo di pellame e all’effetto che si desidera ottenere, la scarpa viene spazzolata con diversi tipi di spazzole.
La colorazione della pelle
In caso di colorazione manuale, le scarpe vengono affidate alle mani di artigiani esperti in varie tecniche di colorazione del pellame, un processo lungo e delicato che richiede esperienza e manualità.
Basti pensare che un artigiano passa mediamente tre giorni a colorare la pelle, applicando a mano la tinta e la cera attraverso movimenti circolari delle dita, in modo da consentire alla pelle di asciugarsi dopo ogni applicazione e ottenere un risultato eccellente.
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